Qualche settimana fa ho conosciuto una giovane ragazza che mi ha iniziato a parlare del suo orto sinergico e di permacultura. Lo ammetto senza remore, sono molto ignorante sull'argomento.
Mi ha incuriosito quando ha detto che si tratta di un procedimento di coltivazione in cui non si usa zappa e si tende a formare un piccolo cosmo autosostenibile in cui le piante (commestibili) formano una specie di foresta.
Ho deciso che, almeno dal punto di vista teorico, voglio saperne di più, mi potrebbe anche tornare utile di questi tempi !
Così da oggi do il via a sintetici riassunti sulle cose da sapere sull'agricoltura sinergica, sulla permacultura e tutto quanto attinente. Il modo migliore che conosco per imparare è leggere e riassumere i concetti appresi, potendo contare sull'esperienza diretta di chi dalla carta è passata all'ORTO.
Penso all'orto tradizionale (un grande orto) dei miei genitori, di cui sto approfittando a piene mani in questi mesi. I miei genitori, non più dei giovanotti ma combattivi e di spirito ottimo, si massacrano per produrre cose buonissime, abituati fin dalla tenera età. Lavorano sodo, facendomi vergognare per non sentirmi alla loro altezza, io ho meno fisico di loro. Dopo 20 minuti che sono piegata per raccogliere qualcosa mi rialzo distrutta, "gniccando" come una lucertola stordita. Loro vanno avanti per ore e sembrano divertirsi. Troppo presi a guardare come è messa una cultura, cosa fanno le melanzane, la talpa che ha bruciato l'ultima semina, l'albicocco che anche quest'anno si è ammalato, e così via..
Limitano o evitano come possono l'uso di sostanze chimiche e la concimazione è lasciata al classico letame, ma la fatica che fanno è spropositata. Mi rendo conto che per loro è anche una passione, un dare senso alla vita, un riallacciarsi alla giovinezza ma anche arrabbiature per le gelate o i prolungati periodi di siccità.
Strana ironia della sorte, Vanessa, la ragazza che ho incontrato, ha il mio stesso cognome o forse io ho il suo stesso cognome, o entrambe le cose ... :-))
Potrebbe sembrare non voler dire nulla, ma vi assicuro che in terra di Romagna, ad avere questo cognome potremmo essere numericamente tanti quante sono le dita delle mani. Non siamo parenti, chissà però, forse risalendo al '700 qualcosa si potrebbe anche trovare.
Questa attinenza con il cognome, i racconti di Vanessa con sua nonna, il suo orto sinergico che non si zappa, non potevano non riportare alla mente anche i miei di nonni, con cui ho passato molto tempo della mia infanzia.
I loro racconti per la sopravvivenza in campagna, senza luce, gas, quando tutto si faceva a mano ed il riciclo non era un "arte" ma una necessità ! Il cibo all'epoca, i contadini, se lo dovevano guadagnare strappandolo alla terra, padroni del terreno permettendo. Le descrizioni dei periodi della guerra nella bassa modenese, la miseria, le usanze, le tradizioni, i cappelletti, ma soprattuto le schiene spezzate dalla fatica..
Ora sono qui, con una romagnola verace, omonima di cognome, che mi parla di metodi di coltivazione per evitare "la famosa zappa". Mi piacerebbe ci fossero anche i mei nonni, in un gioco di sfottò e stima tra vecchie e nuove generazioni che si incontrano ed il "ritorno alla terra".
Appena posso aggiungerò alcune altre foto dell'orto di mio padre, dei miei nonni e bisavoli, della loro campagna. Al momento c'è questa bellissima immagine dell'orto sinergico di Vanessa.
Il blog di Vanessa Tosatti, l'esperta di "orti sinergici", ma non solo !!
GLI ARGOMENTI SPAZIANO
Mi ha incuriosito quando ha detto che si tratta di un procedimento di coltivazione in cui non si usa zappa e si tende a formare un piccolo cosmo autosostenibile in cui le piante (commestibili) formano una specie di foresta.
Ho deciso che, almeno dal punto di vista teorico, voglio saperne di più, mi potrebbe anche tornare utile di questi tempi !
Così da oggi do il via a sintetici riassunti sulle cose da sapere sull'agricoltura sinergica, sulla permacultura e tutto quanto attinente. Il modo migliore che conosco per imparare è leggere e riassumere i concetti appresi, potendo contare sull'esperienza diretta di chi dalla carta è passata all'ORTO.
Penso all'orto tradizionale (un grande orto) dei miei genitori, di cui sto approfittando a piene mani in questi mesi. I miei genitori, non più dei giovanotti ma combattivi e di spirito ottimo, si massacrano per produrre cose buonissime, abituati fin dalla tenera età. Lavorano sodo, facendomi vergognare per non sentirmi alla loro altezza, io ho meno fisico di loro. Dopo 20 minuti che sono piegata per raccogliere qualcosa mi rialzo distrutta, "gniccando" come una lucertola stordita. Loro vanno avanti per ore e sembrano divertirsi. Troppo presi a guardare come è messa una cultura, cosa fanno le melanzane, la talpa che ha bruciato l'ultima semina, l'albicocco che anche quest'anno si è ammalato, e così via..
Limitano o evitano come possono l'uso di sostanze chimiche e la concimazione è lasciata al classico letame, ma la fatica che fanno è spropositata. Mi rendo conto che per loro è anche una passione, un dare senso alla vita, un riallacciarsi alla giovinezza ma anche arrabbiature per le gelate o i prolungati periodi di siccità.
Strana ironia della sorte, Vanessa, la ragazza che ho incontrato, ha il mio stesso cognome o forse io ho il suo stesso cognome, o entrambe le cose ... :-))
Potrebbe sembrare non voler dire nulla, ma vi assicuro che in terra di Romagna, ad avere questo cognome potremmo essere numericamente tanti quante sono le dita delle mani. Non siamo parenti, chissà però, forse risalendo al '700 qualcosa si potrebbe anche trovare.
Questa attinenza con il cognome, i racconti di Vanessa con sua nonna, il suo orto sinergico che non si zappa, non potevano non riportare alla mente anche i miei di nonni, con cui ho passato molto tempo della mia infanzia.
I loro racconti per la sopravvivenza in campagna, senza luce, gas, quando tutto si faceva a mano ed il riciclo non era un "arte" ma una necessità ! Il cibo all'epoca, i contadini, se lo dovevano guadagnare strappandolo alla terra, padroni del terreno permettendo. Le descrizioni dei periodi della guerra nella bassa modenese, la miseria, le usanze, le tradizioni, i cappelletti, ma soprattuto le schiene spezzate dalla fatica..
Ora sono qui, con una romagnola verace, omonima di cognome, che mi parla di metodi di coltivazione per evitare "la famosa zappa". Mi piacerebbe ci fossero anche i mei nonni, in un gioco di sfottò e stima tra vecchie e nuove generazioni che si incontrano ed il "ritorno alla terra".
Appena posso aggiungerò alcune altre foto dell'orto di mio padre, dei miei nonni e bisavoli, della loro campagna. Al momento c'è questa bellissima immagine dell'orto sinergico di Vanessa.
Orto Sinergico di Vanessa in data 31/08/2011 |
Il blog di Vanessa Tosatti, l'esperta di "orti sinergici", ma non solo !!
mi sto interessando all'agricoltura sinergica e vorrei sapere come sta andando quel bellissimo orto di vanessa
RispondiEliminaCiao Sergio, complimenti per blog ed orto. Vanessa in questo momento è alle prese non solo con un bell'orto ssinergico ma anche con la costruzine di una casa di paglia, tecnologia GREB . La puoi vedere e contattare qui http://gliargomentispaziano.blogspot.com/
RispondiEliminaciao