Quando si parla di anemia, ci si
riferisce alla diminuzione di emoglobina, proteina dal classico colore rosso
presente all’interno dei globuli rossi (detti eritrociti), all’interno del
sangue; la sua importanza è vitale perché trasporta ossigeno ai tessuti del
corpo e, purtroppo ne soffre gran parte della popolazione mondiale, con una
particolare predisposizione per i bambini al di sotto dei quattro anni.
Quando i valori dell’emoglobina si
attestano in Hb <13 g/dl (uomini) e Hb <12 g/dl (donne), si parla di
anemia, anche se, non sempre è facile individuarla; il sangue è composto da una
parte liquida, plasma, piastrine, leucociti (globuli bianchi) e ovviamente
globuli (eritrociti) e, attraverso l’esame dell’ematocrito si ottiene la
percentuale del volume sanguigno degli eritrociti, quando per gli uomini è
Hc<40% e per le donne, Hc<37%, si può parlare di anemia.
Esistono tre tipi di anemie:
ipocromica, in cui la quantità di
emoglobina contenuta nei globuli rossi è inferiore alla norma;
normocromica, in cui l’emoglobina
contenuta nei globuli rossi risulta normale, ma gli eritrociti diminuiscono,
portando di conseguenza a una minore presenza di emoglobina nel sangue;
ipercromica o megaloblastica, in
cui c’è un’elevata presenza di eritrociti nel midollo che non riescono a
raggiungere la maturazione, assumendo forme strane e dimensioni superiori.
Il sintomo più evidente di
un’anemia è il pallore, conseguenza più logica dello scarso ossigeno che
dovrebbe giungere ai tessuti; a questo vanno aggiunti stanchezza, debolezza in
caso di sforzi, tachicardia e insufficienza cardiaca, cefalee persistenti,
leggero stordimento, episodi di svenimenti, nausee, mancanza di appetito, in
taluni casi scompensi renali, ingrossamento della milza e fragilità delle unghie con tendenza allo
sfaldamento (in alcuni casi diventano piatte e concave, assumendo la forma di
un cucchiaio).
Recentemente alcuni studi statistici condotti in America su un elevato numero di persone anziane hanno messo in luce una correlazione tra anemia e problemi di memoria, demenza senile. Una spiegazione potrebbe essere correlata che anemia ed altri fattori tipici delle persone anziane comportano una scarsa ossigenazione del cervello.
Recentemente alcuni studi statistici condotti in America su un elevato numero di persone anziane hanno messo in luce una correlazione tra anemia e problemi di memoria, demenza senile. Una spiegazione potrebbe essere correlata che anemia ed altri fattori tipici delle persone anziane comportano una scarsa ossigenazione del cervello.
Una volta stabilita la presenza
dell’anemia attraverso esami medici che evidenzino il conteggio di tutte le
cellule del sangue (emocromo), la percentuale dei globuli rossi (ematocrito),
la quantità di emoglobina ed eventuali quantità di ferro (componente basilare
dell’emoglobina) presente nel sangue, il medico provvederà a somministrare la
dovuta cura, prescrivendo l’assunzione di ferro, rame, cobalto, acido folico e
vitamine B e C, a seconda dell’esito degli esami. In caso di gravidanze, mestruazioni abbondanti
e ferite, si ha un ovvio abbassamento di valori come quelli del ferro.
Tutte queste sostanze sono
comprese anche negli alimenti, una corretta dieta alimentare (che prevede
l’eliminazione di caffè e tè che limitano l’assorbimento di ossigeno, nonché la
limitazione di vino e cioccolato), può contribuire a mantenere i valori nei
giusti parametri; la vitamina C è presente nelle verdure e nella frutta,
soprattutto negli agrumi, la vitamina B è contenuta nei legumi, latticini e
nella carne, l’acido folico (noto anche come vitamina B 9) si trova negli
stessi alimenti della B, con l’aggiunta dei tuorli d’uovo, cereali e verdure a
foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi...), il ferro lo si trova nelle carni
rosse, nel pesce e nel fegato animale, così come il rame (con l’aggiunta della
frutta secca).
Cure alternative a quelle
tradizionali sono l’assunzione di tisane e infusi a base di barbabietole rosse
(anche da mangiare), tarassaco, sedano (anche da mangiare abbinato a carote),
ortica, aneto, radice gialla, e piante mediche quali ginseng e l'angelica sinensis,
assunte come tonici e integratori. Anche l’agopuntura è funzionale in
abbinamento ai trattamenti perché stimola un rapido assorbimento delle sostanze
nutritive necessarie.
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