E’ partita a gennaio MedDiet, il primo progetto che coinvolgendo 6 paesi (Italia, Grecia, Spagna, Egitto, Tunisia e Libano ), 15 mila consumatori e 5 mila ragazzi valorizza uno dei patrimoni dell’umanità Unesco: la dieta Mediterranea.
Durante i 30 mesi che necessiteranno di un intervento economico pari a 5 milioni di euro e una partnership con Unioncamere, si solleciterà l’integrazione e la valorizzazione di una dieta corretta ed equilibrata che deve diventare stile di vita, entrando a pieno diritto nelle abitudini quotidiane dei consumatori. L’Unesco, nel motivare la decisione del suo riconoscimento afferma, di fatto, che si tratta di “un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola”, passando attraverso prodotti della terra e del mare, per finire nei nostri piatti. Ma non solo. Perché la Dieta Mediterranea “promuove l’interazione sociale (…) e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, racconti e leggende”.
Per realizzare il progetto MedDiet, ci si preoccuperà di organizzare campagne promozionali che coinvolgeranno tutti i paesi del bacino Mediterraneo con eventi, gadget, newsletter e tutto il necessario per raccontare la dieta e mettere al corrente dei risultati ottenuti.
Oltre a questo è prevista una biblioteca digitale che permette di consultare tutte le informazioni sugli studi effettuati sui benefici che questa dieta apporta; si organizzeranno inoltre iniziative di educazione alimentare che coinvolgeranno 15 mila consumatori e si svolgeranno in 45 progetti come corsi di cucina, laboratori e molto altro.
L’educazione alimentare però deve iniziare anche dai più giovani perciò i bambini saranno coinvolti allo stesso modo degli adulti, attraverso una progettazione che richiederà la collaborazione degli istituti scolastici; in questo caso saranno 120 le scuole coinvolte, 1200 gli insegnati e 5 mila gi alunni che potranno far visita a fattorie, realizzare orti scolastici, laboratori e altri importanti attività.
Il tessuto territoriale è però costituito anche da aziende e imprese perciò, perché non coinvolgere anche loro? In questo caso si cercherà di sollecitare l’utilizzo, in particolare da parte dei ristoranti, di alimenti facenti parti della Dieta Mediterranea; questo garantirà loro anche un “ritorno” perché chi aderisce, vedrà aumentare la visibilità e 300 di loro verranno coinvolti in progetti che includeranno formazione, assistenza e promozione del Certificato di Qualità MedDiet.
Accanto a tutte queste iniziative ce ne saranno altre, tutte volte a contribuire a diffondere la cultura della Dieta Mediterranea, aspirando a un numero sempre maggiore di prodotti riconosciuti e tutelati.
Pane, frutta, verdura, cereali, pesce in quantità maggiore rispetto alla carne, legumi e l’ottimo olio d’oliva, da consumare soprattutto “a crudo”, sono una risorsa indispensabile per chi vive nel bacino Mediterraneo che vede ridotto, in maniera sensibile, il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari e non solo.
Non si può perciò che applaudire questa iniziativa e attendere che anche i paesi che si affacciano sulla riva sul del Mare Nostrum adottino strumenti di tutela dei prodotti agroalimentari.
Durante i 30 mesi che necessiteranno di un intervento economico pari a 5 milioni di euro e una partnership con Unioncamere, si solleciterà l’integrazione e la valorizzazione di una dieta corretta ed equilibrata che deve diventare stile di vita, entrando a pieno diritto nelle abitudini quotidiane dei consumatori. L’Unesco, nel motivare la decisione del suo riconoscimento afferma, di fatto, che si tratta di “un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola”, passando attraverso prodotti della terra e del mare, per finire nei nostri piatti. Ma non solo. Perché la Dieta Mediterranea “promuove l’interazione sociale (…) e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, racconti e leggende”.
Per realizzare il progetto MedDiet, ci si preoccuperà di organizzare campagne promozionali che coinvolgeranno tutti i paesi del bacino Mediterraneo con eventi, gadget, newsletter e tutto il necessario per raccontare la dieta e mettere al corrente dei risultati ottenuti.
Oltre a questo è prevista una biblioteca digitale che permette di consultare tutte le informazioni sugli studi effettuati sui benefici che questa dieta apporta; si organizzeranno inoltre iniziative di educazione alimentare che coinvolgeranno 15 mila consumatori e si svolgeranno in 45 progetti come corsi di cucina, laboratori e molto altro.
L’educazione alimentare però deve iniziare anche dai più giovani perciò i bambini saranno coinvolti allo stesso modo degli adulti, attraverso una progettazione che richiederà la collaborazione degli istituti scolastici; in questo caso saranno 120 le scuole coinvolte, 1200 gli insegnati e 5 mila gi alunni che potranno far visita a fattorie, realizzare orti scolastici, laboratori e altri importanti attività.
Il tessuto territoriale è però costituito anche da aziende e imprese perciò, perché non coinvolgere anche loro? In questo caso si cercherà di sollecitare l’utilizzo, in particolare da parte dei ristoranti, di alimenti facenti parti della Dieta Mediterranea; questo garantirà loro anche un “ritorno” perché chi aderisce, vedrà aumentare la visibilità e 300 di loro verranno coinvolti in progetti che includeranno formazione, assistenza e promozione del Certificato di Qualità MedDiet.
Accanto a tutte queste iniziative ce ne saranno altre, tutte volte a contribuire a diffondere la cultura della Dieta Mediterranea, aspirando a un numero sempre maggiore di prodotti riconosciuti e tutelati.
Pane, frutta, verdura, cereali, pesce in quantità maggiore rispetto alla carne, legumi e l’ottimo olio d’oliva, da consumare soprattutto “a crudo”, sono una risorsa indispensabile per chi vive nel bacino Mediterraneo che vede ridotto, in maniera sensibile, il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari e non solo.
Non si può perciò che applaudire questa iniziativa e attendere che anche i paesi che si affacciano sulla riva sul del Mare Nostrum adottino strumenti di tutela dei prodotti agroalimentari.
La nostra dieta è la migliore... dovrei imparare ad attenermi a quella, invece sono una pasticciona :D
RispondiEliminaUna foto che mette appetito: molto bella!
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