L’ ALLIUM SATIVUM è un bulbo appartenente alla famiglia delle liliacee. Il suo sapore forte è dovuto a un olio essenziale ricco di composti solforati, soprattutto disolfuro e trisolfuro di allile.
Il luogo di origine dell'aglio è controversa: secondo Linneo (naturalista svedese vissuto nel XVIII secolo) è la Sicilia; per altri è il deserto del Kirghisi; per altri ancora la specie cresce spontanea solo in India e in Asia Centrale.
Di certo si sa che in Cina l'aglio era già noto tremila anni fa; nell'India antica era usato per attenuare i dolori alle giunture o in caso di febbre.
L’aglio ha sempre avuto una "duplice natura", da una parte largamente utilizzato e apprezzato, o addirittura considerato miracoloso, dall'altro ripudiato.
La prima vera prova scientifica delle proprietà dell'aglio risalirebbe al 1858, quando il chimico e biologo francese Louis Pasteur scoprì la sua efficacia nel bloccare la riproduzione di batteri nocivi e quindi la sua proprietà antibiotica.
Oltre alle note qualità vermifughe e tonificanti, oggi si sa che l'aglio è lassativo, diuretico, antisettico (soprattutto polmonare grazie al suo contenuto di zolfo e ossido di allile), battericida, espettorante, febbrifugo, regolatore della circolazione cardiaca.
I principi antibiotici dell'aglio sono l'Allicina, la Garlicìna e le Allistatine, che distruggono lo stafilococco, allontanando il raffreddore incipiente. In un vecchio trattato sulle "Erbe medicinali" si trova scritto che la "pelle bianca dell'aglio è indicata per fare sulfumigi contro il raffreddore".
Indicato contro le punture di insetti e persino contro i calli, l'aglio è anche utilizzato per le sue proprietà ipotensive e perché in grado di giovare al cuore (grazie all'allicina, una sostanza che rende più fluido il sangue, contrastando la trombosi), abbassare il livello di colesterolo del sangue, ridurre l'incidenza di tumori, specie quelli dell'apparato digerente, e stimolare in modo aspecifico il sistema immunitario aumentando la fagocitosi di organismi invasori e cellule anomale. L’aglio è un "naturai killer".
Il caso dell'aglio è singolare: molte delle presunte virtù attribuitegli in passato, tra cui iniziali credenze, oggi sono state confermate dai moderni studi scientifici.
La sua "sorte" è paragonabile a quella della belladonna: gli effetti qualitativi di entrambi, noti già nel lontano passato, non soltanto hanno trovato un riscontro e una conferma, ma sono anche stati accreditati dal punto di vista quantitativo.
Questi rimedi però, non sono per tutti. È meglio non consumarne quantità eccessive: potrebbe a lungo andare danneggiare le cellule ematiche e portare anemia.
Tuttavia paradossalmente - sembra che l’ assunzione di aglio sia di aiuto all'amore: le virtù afrodisiache erano già note nel secoli scorsi, quando aglio e cipollotti erano vietati nei monasteri perché considerati eccitanti sessuali; ciò è confermato dalla scoperta dei benefici apportati al sistema cardiocircolatorio.
Ma attenzione: i greci non lo additavano come "fetido" a torto.
Infatti se da una parte la "bagna càuda", la salsa piemontese è a base di aglio, olio e acciughe, è per tradizione il piatto della socialità e dell'allegria in grado di stringere i legami di amicizia e vicinanza (questa sua influenza positiva sull' umore potrebbe forse, essere spiegata, con la scoperta di un'influenza dell'aglio sul sistema neuro-modulatore, dall' altro, sì sa, "l'alito cattivo" è nemico di fidanzati e giovani coppie, causa di inaspettati allontanamenti e di decise "distanze di sicurezza"...
Naaaa, a me proprio non piace :-)
RispondiEliminaConcordo con laura
RispondiEliminaChe buono invece!!
RispondiEliminaUn toccasana!!!!
RispondiEliminaUn vero toccasana! I miei nonni hanno 87 e 89 anni e ne fanno uso giornaliero!!!!! sarà che sia uno dei loro segreti di lunga vita...
RispondiEliminaNoi in africano
RispondiEliminaLo trovo indigesto !
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