martedì 6 marzo 2012

I DISTURBI ALIMENTARI



Negli ultimi anni si è riscontrato un aumento di casi legati ai disturbi alimentari (DCA), in special modo nella fascia d'età relativa alla preadolescenza, ed un aumento di casi collegati al genere maschile.
Il nucleo fondamentale attorno al quale ruotano i disturbi alimentari ( bulimia, anoressia, iperfagia) è dato dal trinomio corpo-cibo-peso. I soggetti che soffrono di disturbi alimentari generalmente si ammalano in quanto cercano una auto-cura: per risolvere determinati problemi, come per esempio una perdita o un abbandono, oppure viene aumentano il consumo di cibo per poca autostima e insicurezza si preferisce introdurre meno cibo e dimagrire vertiginosamente. Ma entrambe le cose sono due problemi non solo a livello fisico, comportamentale ma anche a livello psicologico.
Il cibo non può essere utilizzato come valvola di sfogo, il cibo dovrebbe essere sempre considerato come alimento importante per la salvaguardia del benessere fisico e psichico, ma nelle dovute porzioni.
I disturbi alimentari non solamente incidono sul rapporto con il cibo, con l'alimentazione in generale ma si ha un'alterazione valutativa del proprio corpo: si ha una percezione negativa di sé, alle volte completamente distorta e ciò è dovuto principalmente ai modelli sbagliati che i mass media fanno passare come canoni di bellezza unica. Per i media spesso l'essere leggermente in carne è un problema, si hanno dei pregiudizi nei confronti della grassezza (es. Nel libro “Il diavolo veste prada” la protagonista, una taglia 42 era stata presa di mira per il suo corpo non eccessivamente filiforme)
I disturbi alimentari più conosciuti sono:
  • anoressia nervosa
  • bulimia nervosa
  • iperfagia
  • disturbi alimentari non altrimenti specificati
  • Binge Eating Disorder 
  • Alimentazione selettiva
  • Alimentazione restrittiva
Per i disturbi alimentari, oltre al sostegno psicologico, è giusto seguire una psicoterapia.


Dott.ssa Francesca Bellando Randone



1 commento:

  1. Un problema sempre più diffuso che si avverte ahimè anche nelle bambine :-(

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