mercoledì 20 luglio 2022

Come fotografare un paesaggio

 

Spesso capita di vedere un bel paesaggio e, se si ha a disposizione una macchina fotografica, sembra impossibile resistere e rinunciare a immortalarlo per poi, con una certa delusione, riguardarlo e scoprire che l’immagine catturata non ci restituisce le stesse emozioni. Fotografare un bel paesaggio non è semplice perché molte sono le variabili che intervengono, non basta avere una buona attrezzatura ma serve anche essere un fotografo attento per evitare una foto banale che rappresenti uno scorcio senza anima.

Le macchine moderne dispongono di funzioni apposite per immortalare i paesaggi tuttavia, non mettono al riparo da errori e disattenzioni.

Innanzitutto è necessario fare ben attenzione al paesaggio nella sua interezza per evitare che, nel caso in cui fossero presenti dei soggetti interessanti, non li si “perda” all’interno di un quadro più ampio; in questo caso, si può restringere il campo e metterli bene a fuoco o, se il paesaggio nel suo complesso è molto importante, ci si dovrà necessariamente avvicinare. Al contrario, nel caso in cui fossero presenti soggetti di disturbo si dovrà far attenzione a evitarli o attendere che si spostino se umani o animali; questa seconda opzione potrebbe però richiedere una certa dose di pazienza.

Quindi, considerare il primo piano è tanto importante quanto fare attenzione allo sfondo; basta un elemento più vicino a noi, che magari non avevamo notato per rovinare tutto o, peggio ancora, fare uno zoom e ritrovarci con un palo della luce in mezzo all’immagine senza che ci fossimo accorti della sua presenza. Primo piano e sfondo sono essenziali anche per ritrovare poi il senso di profondità evitando l’appiattimento della foto perciò, attenzione al grandangolare!

Da non dimenticare mai è la regola dei terzi in cui, ipotizzando di dividere l’immagine in terzi, un soggetto che non dovrebbe mai, per evitare l’appiattimento di cui si è parlato in precedenza (può essere anche semplicemente un albero, un vaso di fiori in un vicolo...), deve essere posizionato su uno dei punti di intersezione tra le linee orizzontali e quelle verticali.

Anche la linea dell’orizzonte non deve essere persa di vista e, per fare il tutto alla perfezione, meglio dotarsi di un buon cavalletto che permette di tenere tutto sotto controllo, evitando foto sbilenche o anche solo vagamente mosse che, soprattutto quando ci si palesa di fronte uno scenario mozzafiato all’improvviso, non è detto che possa ricapitare. La linea dell’orizzonte cambia il senso dell’immagine a seconda che la si tenga in alto, in basso o centrata perché permette di dare risalto al cielo o alla terra in maniera differente, con diverse proporzioni.

Risaputo che la luce del sole deve essere alle spalle, è chiaro che se ci si imbatte improvvisamente in un paesaggio bellissimo e si dispone di una macchina fotografica, si potrà far poco, se non cercare di spostarsi in modo da averlo alle spalle, senza perdere la bellezza del panorama; avendone la possibilità invece, sarebbe ideale programmare il momento della foto, per cogliere anche la migliore luce, quella che non crei troppi contrasti e non permetta di vedere accuratamente.

La luce diurna esalta i contrasti e permette di fotografare ciò che non risalta con le luci meno forti mentre le luci morbide, quelle delle prime ore del giorno e della sera ammorbidiscono, offrendo sfumature particolari ed effetti molto più suggestivi.  

Immagine: © Schinkerj

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